
20 Nov BOSCHINI IN EUROPA
Rappresentare non solo la mia Regione ma l’Italia intera in un organismo dal nome così altisonante come il Consiglio d’Europa può intimorire, soprattutto in un periodo complicato come quello contemporaneo. Mai come ora, infatti, le contraddizioni che da sempre albergano tra le pieghe delle istituzioni europee sembrano spiccare in tutta la loro portata. Soprattutto in questo periodo con l’inasprirsi di un conflitto sempre più palese tra l’Europa e i suoi valori di democrazia, libertà e diritti umani, in relazione ad un Sud del mondo (e in particolare un’area Medio-orientale) così caotico e conflittuale; dove morte e distruzione tentano di mischiarsi allo scontro tra religioni e generano la disperazione dei flussi migratori di chi cerca un futuro migliore lontano dalla propria terra.
Il Consiglio d’Europa ha lo scopo di promuovere la democrazia, i diritti dell’uomo, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. Conta 47 stati membri, dal Portogallo alla Siberia, dall’Islanda a Cipro.
Per chi volesse approfondire, ecco un paio di link utili:
Il sito del Consiglio d’Europa
Il Presidente Stefano Bonaccini mi ha proposto per sedere nel “Congresso dei poteri locali e regionali” e in particolare nel ramo di questo ente denominato “Camera delle Regioni”. Il Congresso rappresenta oltre 200.000 regioni e comuni europei e costituisce uno spazio privilegiato di dialogo e confronto tra amministratori locali su temi specifici come la partecipazione, la sicurezza urbana, il dialogo interculturale ed interreligioso, le migrazioni, lo sviluppo sostenibile degli enti, la cultura, l’istruzione e in generale la tutela dei diritti politici e umani fondamentali. Temi di straordinaria attualità. Il mio “debutto” europeo è avvenuto il 20 Ottobre con la discussione e adozione delle “Linee guida per gli enti locali e regionali per la prevenzione della radicalizzazione e delle manifestazioni di odio a livello territoriale”.
Affrontare temi così complessi poche settimane prima degli attentati di Parigi potrebbe sembrare una tragica premonizione; io credo invece che la strada del dialogo, della civiltà e del confronto tra nazioni e culture diverse sia davanti ai nostri occhi, sta alla nostra decisione se intraprenderla a meno.
Alla “Camera delle Regioni” ho avuto il privilegio di svolgere un intervento, come rappresentante della delegazione italiana, sulla riforma costituzionale e del regionalismo in corso nel nostro paese, nell’ambito dell’approvazione del rapporto “Trends in regionalisation in Council of Europe member States”.
Al minuto 23 circa del video dell’intera giornata di lavori il mio intervento
Spero di poter onorare al meglio nei prossimi anni questo incarico (assolutamente gratuito, lo specifico giusto a scanso di equivoci), impegnandomi soprattutto sui temi dei poteri regionali e dei modelli di immigrazione e integrazione dei richiedenti asilo, che mi paiono particolarmente urgenti.